Diagnosi

La diagnosi di Malattia di Parkinson è, nella maggioranza dei casi, clinica, avviene mediante l’analisi dei sintomi (tremore, rigidità, rallentamento, disturbi dell’equilibrio e dell’andatura).

Presenta un certo grado di criticità: i segni e i sintomi della malattia possono riscontrarsi anche in altre condizioni cliniche denominate Parkinsonismi, sia di tipo neurodegenerativo che secondari ad altre patologie o all’uso di farmaci. 

Effettua la diagnosi il Medico Specialista in Neurologia, ovvero il Neurologo, esperto in disordini del movimento, che potrà richiedere una serie di esami strumentali (RMN encefalo, metodiche di neuroimaging funzionale quali PET, SPECT, fMRI; scintigrafia miocardica con 123I-MIBG) per distinguerla da altre patologie. 

ELEMENTI CONSIDERATI PER LA DIAGNOSI 

  • Tremore di riposo, distale, 3-6 Hz 
  • Rigidità 
  • Bradicinesia 
  • Esordio asimmetrico 
  • Somministrazione una dose Levodopa: 100-250 mg x OS 
  • Oppure Apomorfina: 50-100 mg/Kg sottocute 
  • Valore predittivo positivo 80-90% 
  • Precocità di: instabilità posturale, fenomeni di freezing, deterioramento cognitivo, allucinazioni, movimenti involontari patologici, paralisi verticalità dello sguardo. 
  • Cause accertate di parkinsonismo secondario (lesioni focali, farmaci, tossici) 

Criteri per la diagnosi di Malattia di Parkinson

  • Tremore di riposo, distale, 3-6 Hz 
  • Rigidità 
  • Bradicinesia 
  • Esordio asimmetrico 
  • Somministrazione una dose Levodopa: 100-250 mg x OS 
  • Oppure Apomorfina: 50-100 mg/Kg sottocute 
  • Valore predittivo positivo 80-90% 
  • Precocità di: instabilità posturale, fenomeni di freezing, deterioramento cognitivo, allucinazioni, movimenti involontari patologici, paralisi verticalità dello sguardo. 
  • Cause accertate di parkinsonismo secondario (lesioni focali, farmaci, tossici) 

Diagnostic criteria for Parkinson’s Disease

Gelb DJ, Olivier E, Gilman S. Arch Neurol 199l;56:33–39

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