Terapia

La terapia farmacologica si basa sull’utilizzo di farmaci in grado di controllare i sintomi primari della Malattia di Parkinson. 

Grossolanamente si può suddividere la malattia in varie fasi, alle quali corrispondono terapie diverse, e poiché i pazienti rispondono in modo differente ai farmaci (soprattutto per la comparsa di eventi avversi), la scelta del medicinale adatto e del dosaggio appropriato deve essere effettuata su basi empiriche, quindi per tentativi e correzioni. 

L’obiettivo ideale è quello di raggiungere un buon compenso della sintomatologia con dosi di farmaco più basse possibili.

La terapia più efficace per il trattamento dei sintomi motori è la L-dopa (un precursore della dopamina), somministrata generalmente in associazione ad altri farmaci. 

In ogni caso si tratta sempre di una terapia sintomatica che non altera la progressione della malattia. 
L’impiego prolungato di L- dopa può dar luogo a varie complicazioni (es. discinesie e altri sintomi motori) o ad una riduzione (periodi off) o una “fluttuazione” della risposta al trattamento.

E’ possibile ricorrere alla terapia chirurgica in pazienti con complicazioni motorie gravi e impossibili da controllare con il trattamento farmacologico o con gravi reazioni avverse ai trattamenti farmacologici. Attualmente i possibili trattamenti chirurgici disponibili rientrano in due categorie: interventi di lesione (prevedono l’ablazione tramite l’inserimento di un elettrodo che cauterizza le cellule target e viene poi rimosso) e interventi di stimolazione cerebrale profonda (DBS – prevedono il posizionamento di un elettrodo, o pacemaker cerebrale, che emette un impulso elettrico in una specifica area cerebrale).

La terapia cellulare (cellule staminali) è ancora in fase sperimentale e non è ancora validata dagli studi scientifici.

Esistono, inoltre, diverse strategie complementari efficaci per prevenire le complicanze della malattia:

  • l’esercizio fisico può migliorare sia le performance motorie che la qualità della vita del paziente con Parkinson, lavorando sulla coordinazione, la stabilità posturale ed il cammino;
  • il Tai Chi può migliorare l’instabilità posturale, la coordinazione e l’equilibrio;
  • la danza (es. il ballo da sala) può migliorare i disturbi coordinativi e la qualità della vita grazie anche alla sua capacità socializzante e emozionale;
  • il trattamento logopedico LSVT (Lee Silverman Voice Treatment ) è utile nel trattamento della disfonia e dei disturbi della comunicazione nei pazienti con malattia di Parkinson e può essere di qualche utilità anche nel controllo della disfagia (disturbo di deglutizione); 
  • le tecniche di terapia occupazionale possono migliorare le attività della vita quotidiana e la qualità di vita dei pazienti.

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